S. Cromazio di Aquileia: Tutto era loro comune

Carissimi, avete ascoltato quanto fosse grande la carità e la concordia dei credenti al tempo degli apostoli. Dice il libro degli Atti: C’era un unico cuore per ogni anima, e nessuno diceva suo qualcuno dei suoi beni, ma tutto era loro comune (At 4,32). In tal modo piacevano a Dio perché conducevano una simile vita, così grandiosa. Perché mai, infatti, coloro che possedevano senza divisioni i beni celesti avrebbero dovuto avere divisi i beni terreni? O perché non avrebbero dovuto avere tutto in comune quelli che possedevano in comune il Signore di tutti? Ciò che era di uno era di tutti, e ciò che era di tutti era di ciascuno. In quella condivisione imitavano già su questa terra il comune possesso della gloria futura, dove il regno dei santi sarà comune, dove nessuno litigherà per le proprietà o per le case. Là la gioia è comune a tutti, comune la letizia, perché quello che è di uno è di tutti e quello che è di tutti è di ciascuno. Ma temo che quella concordia e carità dei credenti che regnava al tempo degli apostoli sia la nostra condanna, poiché noi, a motivo dell’avarizia, non sappiamo conservare l’unanimità, la pace, la carità. Quelli consideravano comuni i beni personali, noi vogliamo fare nostri quelli degli altri. Litighiamo per i confini, per i possedimenti, come se non dovessimo morire mai. Ci aspettiamo tutto dalla terra, niente dal cielo; tutto dalla vita presente, niente dalla gloria futura e dall’immortalità eterna. Non ricordiamo le parole del Signore e Salvatore nostro: Che cosa giova alľ’uomo se guadagna il mondo intero e perde la sua anima? (Mt 16,26). E ancora: Vedete e state attenti. La vita non dipende dall’abbondanza, dai beni che ciascuno possiede (Lc 12,15). Perciò dobbiamo essere estranei all’invidia, alla discordia, alla litigiosità; dobbiamo invece cercare la pace, la concordia, l’unanimità per condividere la vita eterna con tanti e tali uomini di cui si dice: E c’era per tutti i credenti un cuore solo e un’anima sola, e tutto era loro comune. E perciò dobbiamo provvedere alle necessità dei fratelli e dei poveri come attingendo a un deposito comune, perché abbiamo in comune un solo Dio Padre, un solo Signore, l’unigenito Figlio di Dio, un solo Spirito santo, una sola fede e la grazia di un solo battesimo per la quale rinasciamo a Dio per la vita eterna


S. Cromazio di Aquileia, Discorsi 31,3-4

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