
Il Monastero e sottomesso canonicamente al Arcivescovado per le Chiese Ortodosse di tradizione russa in Europa Occidentale.
Monastero Ortodosso del Cristo Pantocratore di Arona
La Comunità Monastica Ortodossa risiede ad Arona nel Antico Monastero della Visitazione.
Il Monastero della Visitazione di Arona nasce nel 1657.
Dalle Cronache del Monastero:
La contessa Isabella D’Adda Borromeo, vedova del conte Carlo Borromeo, da tempo desiderava abbandonare il mondo. Poiché il suo desiderio era un’autentica chiamata del Signore, la Divina Provvidenza dispose circostanze ed incontri che non soltanto Le fecero conoscere Francesco di Sales vescovo di Ginevra e fondatore dell’Ordine della Visitazione, ma altresì che nella vicina città di Vercelli già esisteva, fiorente, un Monastero della Visitazione. La pia Contessa, attratta dalla spiritualità del Salesio e confermata nel suo proposito, accolse queste notizie come messaggi del Cielo, come una via che si apriva per introdurre nel piccolo Monastero di S.Bernardino, dove viveva la piccola Comunità iniziata nel 1645 dall’arciprete Graziano Ponzone, la quale, dopo la morte di lui, praticamente, era rimasta senza una vera guida.
La Contessa Isabella non frappose indugi. Si diede immediatamente ad espletare le pratiche onde ottenere le autorizzazioni necessarie. Affrontò gli ostacoli e, superandoli uno ad uno, attese fiduciosa l’ora segnata da Dio. Alla fine il suo desiderio fu coronato: tre monache della Visitazione di Vercelli furono designate per la fondazione del Monastero di Arona. Sr. Maria Ludovica Roncasio, superiora Sr. Maria Giuseppa Bellacomba, Assistente e Sr. Maria Vittoria Tizzona, Economa.
Le tre Monache suddette furono prelevate da Mons. Antonio Bussola con istrumento notarile secondo l’ordine di Roma e del card. Alfonso Litta, arcivescovo di Milano e partirono da Vercelli il 5 Aprile 1657, Giovedì dell’Ottava di Pasqua. Viaggiarono in lettiga accompagnate da Mons. A. Bussola, Vicario delle monache di Milano e da un altro Sacerdote e da alcune signore ragguardevoli. Pernottarono a Novara presso le Suore Orsoline e il giorno seguente, 6 Aprile ripresero il viaggio; dopo una nuova, breve sosta ad Oleggio, proseguirono per Arona, dove giunsero all’una di notte, accolte festosamente dalla Contessa Isabella D’Adda Borromeo, da suo figlio, il conte Vitaliano, da tutta la nobiltà, dal Clero e da una moltitudine di popolo esultante, mentre le campane squillavano a festa.
Fatta una visita alla Collegiata di S. Maria, si diressero al Monastero di San Bernardino. La piccola Comunità accolse le tre Monache con venerazione e le accompagnò processionalmente in Coro, mentre il popolo, che stipava la Chiesa esterna della SS. Trinità, faceva risuonare le note, vibranti di riconoscenza del Salmo “LAUDATE DOMINUM OMNES GENTES” e di altri inni. Dell’avvenimento si rallegrava e benediceva Dio Mons. Bussola; ma più di tutti la pia contessa Isabella.
Nel pomeriggio le tre Monache fondatrici furono condotte a visitare i luoghi pii di Arona: il Monastero della Purificazione, la chiesa dei Padri Gesuiti dove si venerano le reliquie dei Santi Martiri Patroni di Arona, il Sacro Monte di S. Carlo…
Il loro ingresso definitivo nel Monastero di S. Bernardino avvenne in forma solenne la Domenica 8 Aprile 1657. Le fondatrici e tutta la Comunità di S. Bernardino si recarono alla Chiesa Collegiata dove Mons. Bussola celebrò la S. Messa in canto e un Padre Capuccino tenne un appropriato discorso. Dopo la funzione le Fondatrici e la Comunità di S. Bernardino furono riaccompagnate processionalmente al Monastero. La contessa Isabella riservò a sé l’onore di aprire il devoto corteo portando a piedi scalzi la croce. Seguivano molte fanciulle biancovestite recanti palme in mano, la Comunità preesistente, le Fondatrici, il Clero e una fiumana di popolo. Il corteo entrò in clausura, fece il giro del giardino, poi ne uscì. Rimasero nel sacro recinto solamente le Fondatrici e la nuova Comunità religiosa; e la contessa ISABELLA.
Dopo la lettura dell’atto di Fondazione e dell’atto di Clausura per la contessa Isabella e per le postulanti ammesse alla prova, il canto solenne del “TE DEUM”, eseguito nella Chiesa esterna del Monastero dal Clero e dal popolo, coronò e suggellò l’avvenuta Fondazione.
Fonte: https://www.aronanelweb.it/