Con la benedizione di S.E. il nostro Metropolita Giovanni di Dubna, alla vigilia della festa dell’Ascensione del Nostro Signore Gesù Cristo il fratello VADIM Gaina, novizio della nostra comunità monastica, ha ricevuto la tonsura nel primo grado della vita monastica – Rasoforo.
Alla tonsura al nuovo rasoforo è stato imposto il nome di FILARETE in memoria di San Filarete l’Ortolano, uno dei grandi asceti della Calabria.

San Filarete L’ Ortolano è stato un Santo vissuto a Seminara (RC), nato a Palermo nell’anno 1020.
Filarete soddisfaceva alle necessità del corpo solo con pane ed alcune erbe, consuetudine che mantenne per tutta la vita, sopportava il freddo e il caldo, d’estate attraversava monti e dirupi coltivava l’esercizio della carità, risanava l’infermo, curava lo storpio, era sollecito per chi era in rovina, si preoccupava dell’errante, si struggeva ansioso per chi era caduto.
Si racconta che disboscò un terreno e rese coltivabile la terra affinché producesse ortaggi che poi donava alla comunità, cedeva agli altri burro cacio e latte, le vesti che indossava sul nudo corpo erano di paglia intrecciata e di canapa rozza, dormiva sul suolo sopra rami coperti di fieno e come cuscino usava una pietra ricoperta di paglia, parlava poco e le poche parole che diceva erano frutto di grande riflessione.
Ai monaci raccomandava l’umiltà e il distacco dal mondo a coloro che erano impegnati in lotte spirituali diceva di non perdersi d’animo ma di rimanere saldi nelle fatiche e di essere forti fino alla fine nelle pratiche ascetiche.
Ai giovani rivolgeva l’invito d’iniziare bene la loro vita per giungere ad una fine migliore, ai vecchi raccomandava di essere umili e moderati.
I suoi resti furono rinvenuti il 22 febbraio del 1693 dopo il terremoto che l’11 dello stesso mese distrusse il monastero, i particolari del ritrovamento furono descritti dal notaio Domenico Guardata il 25 aprile di quell’anno.
A Seminara, nella Basilica della Madonna dei poveri fu custodito un avambraccio del santo in un reliquiario d’argento proveniente dal monastero eseguito dall’orafo Luigi De Sanguini, anche il cranio fu rinchiuso in un reliquiario d’argento, probabile lavoro di scuola messinese del 1717.
La fama e i prodigi di questo santo si diffusero in tutto il regno delle Due Sicilie, a Seminara dal suo sepolcro si levava un soave profumo di unguento, anche le sue vesti lacere che erano state appese in un legno dopo la sua morte furono trovate intatte e si diffondeva un soave profumo.
È segnato nel Calendario Liturgico Bizantino al 6 Aprile come monaco italo-greco, morto nel 1060.






























































Che Dio accompagni padre Filarete nel suo cammino monastico!