Il Signore ci lascia la pace al momento di andarsene, ci darà la sua pace nel mondo futuro. Ci lascia la pace in questo mondo affinché, rimanendo in essa, possiamo vincere il nemico; ci darà la sua pace quando regneremo e non vi sarà più il nemico. Ci lascia la pace, perché anche qui possiamo amarci a vicenda; ci darà la sua pace là dove non potremo più essere in conflitto gli uni con gli altri. Ci lascia la sua pace affinché non ci condanniamo a vicenda interpretando i nostri pensieri segreti mentre siamo in questo mondo; darà la sua pace quando manifesterà i pensieri del nostro cuore, e allora ciascuno riceverà la lode da Dio (1 Cor 4,5).
In lui è la nostra pace e da lui viene la nostra pace, sia quella che ci lascia andando al Padre, sia quella che ci darà quando ci condurrà al Padre… Ma perché quando dice: Vi lascio la pace, non dice: “La mia pace”, mentre aggiunge: “Mia” quando dice: Vi do la mia pace (Gv 14,27)? … Perché meravigliarsi se ha voluto che per sua pace si intendesse quella che egli stesso possiede? La pace che ci ha lasciato in questo mondo è da considerarsi nostra, piuttosto che sua, perché il Signore, che non ha in sé alcun peccato, non ha in sé alcun conflitto. Noi invece ora possediamo una pace tale che in essa dobbiamo dire ancora: Rimetti a noi i nostri debiti (Mt 6,12). C’è già per noi una certa pace, dunque, dal momento che nell’uomo interiore troviamo la nostra gioia piena poiché nella legge di Dio, ma questa pace non è piena poiché vediamo nelle nostre membra un’altra legge che si oppone alla legge del nostro cuore (cf. Rm 7,22-23). Esiste anche una certa pace tra di noi poiché crediamo di amarci a vicenda ma neppure questa è una pace piena perché non vediamo, vicendevolmente, i pensieri del nostro cuore e su quanto invece ci riguarda ma non è in noi, facciamo supposizioni in positivo o in negativo. Questa è la nostra pace, anche se ci è stata lasciata da lui, e non avremmo neppure questa, se non ce l’ avesse lasciata lui. La sua pace, però, è diversa. Ma se custodiremo fino alla fine la pace che abbiamo ricevuto, avremo quella pace che ha il Signore la dove non potranno nascere conflitti a partire da noi e nulla nei nostri cuori rimarrà nascosto gli uni agli altri.
S. Agostino di Ippona, Commento al Vangelo di Giovanni 77,3-4