Al di là del carattere convenzionale e sociale che il recupero delle ossa dei defunti al momento dell’esumazione ha sempre avuto, esso è anche un atto di cura e di valorizzazione, che, nella Chiesa, assume un significato essenzialmente amoroso ed escatologico. Non ci occupiamo semplicemente della pulizia e dell’ordine delle ossa di una persona che amiamo; prepariamo liturgicamente le ossa di un fratello o di una sorella che ‘aspetta la risurrezione dei morti’. Sebbene non ci siano prove che il recupero delle ossa sia chiaramente considerato un’azione obbligatoria, ora si è affermato come la cura da parte della Chiesa per i suoi figli. Nella Chiesa celebriamo il recupero delle reliquie dei santi, ma ogni cristiano battezzato merita questa attenzione, perché la santità della vita è il fine fondamentale per tutti noi che ci consideriamo membri della Chiesa. E in un buon numero di occasioni, al recupero delle ossa, Dio ha rivelato la santità ben nascosta da parte di persone che hanno vissuto la loro vita in modo poco appariscente.

Seguendo questa tradizione della Chiesa, mercoledì 20 ottobre 2021, la Confraternita del Santo e Grande Monastero di Vatopaidi ha eseguito il recupero delle reliquie del defunto Anziano Iosif Vatopaidino, padre spirituale e mentore della comunità e nuovo costruttore* del monastero. La cerimonia si è svolta in un’atmosfera commovente e solenne, 12 anni dopo la partenza dell’Anziano verso il Signore.
Il defunto Anziano Iosif è nato a Drousia, nella regione di Paphos, a Cipro, il 1° luglio 1921. Seguendo una chiamata di Dio, è entrato nel Santo Monastero di Stavrovounio nel 1936, con la benedizione dei genitori. Qui fu fatto novizio e gli fu dato il nome di Sofronios. Rimase in monastero per 10 anni prima di trasferirsi sul Monte Santo, dopo una breve visita in Terra Santa. Lo ha fatto con l’incoraggiamento e la benedizione dell’anziano Kyprianos, il padre spirituale di Stavrovounio. All’inizio del 1947 si trova allo Skite di Sant’Anna, mentre nell’estate dello stesso anno conosce San Giuseppe l’Esicasta, il quale, dopo aver ricevuto l’inspirazione divina, accoglie il giovane nella sua confraternita. Il sabato di Lazzaro, 1948, nella casa dell’Venerabile Precursore a Piccola Sant’Anna, fu tonsurato monaco dal grande abito e gli fu dato il nome di Iosif. Nel 1951, la confraternita si trasferì nelle celle esicaste vicino alla torre Nuovo Skite. San Iosif l’Esicasta riposò nel Signore nel giorno della Dormizione della Madre di Dio, 1959. Il defunto Anziano Iosif ha soddisfatto il desiderio più profondo della sua anima durante il empo vissuto con il grande San Giuseppe, poiché ha imparato la vita da un vero esicasta, che era un asceta portatore di Dio. Dopo la morte del suo Anziano, il giovane Iosif continuò a vivere secondo i principi e l’esempio del primo e, con il passare del tempo, molti altri monaci vennero a vivere con lui. Nel 1989, a seguito di una delibera del Patriarcato Ecumenico, la sua comunità ha assunto l’amministrazione del Santo e Grande Monastero di Vatopaidi, di cui l’anziano Iosif è il nuovo costruttore e riformatore.
Alla cerimonia del recupero delle reliquie erano presenti il metropolita Athanasios di Limassol, figlio spirituale del defunto anziano, il metropolita Ioustinos di Nea Krini e Kalamaria, i vescovi Nikolaos di Famagosta ed Epifanios di Lidra, l’anziano Georgios Vatopaidino, il Protos (primo supervisore ) della Santa Montagna, l’anziano Elissaios, l’abate del Santo Monastero di Simonos Petras, l’anziano Christoforos, l’abate del Santo Monastero di Grigoriou, sulla Santa Montagna, gli abati archimandrita Païsios del Santo Monastero dell’Venerabile Precursore, Gennadios del Santo Monastero dell’Arcangelo Michele e l’abate Neilos, tanti ospiti dalla diocesi di Limassol, Cipro, Padri athoniti, sacerdoti, ieromonaci e diaconi.

Nel pomeriggio del 20 ottobre 2021 sono stati celebrati i Vespri e successivamente i Gerarchi, gli Abati e gli altri padri si sono trasferiti in processione alla tomba del defunto Anziano, dove è stata cantata la funzione speciale per il recupero delle reliquie.
Quindi, mentre il coro del monastero cantava un inno, la tomba veniva scoperta. Le ossa furono sollevati con cura dalla tomba e posti temporaneamente su un panno prima di essere lavati nel vino, secondo l’usanza.
Successivamente, le preziose reliquie del defunto Anziano sono state portate in processione intorno alla chiesa principale del monastero, prima di essere deposte in un luogo opportunamente addobbato per la venerazione da parte dei padri e dei visitatori.
Dopo la funzione, il consueto rinfresco è stato servito nella Sala Comune del Monastero.
* Viene fatta una distinzione, in particolare su Athos, tra un fondatore di un monastero e un costruttore. Quest’ultimo è colui che ricostruisce il monastero dopo una calamità o, nel caso dell’anziano Iosif, dopo un drastico calo del numero dei monaci.