Abba Isaia di Scete spiega come acquistare il discernimento in questo modo:
Non otterremo il discernimento se non acquistiamo le ragioni della sua venuta, vale a dire il silenzio, il quale rappresenta il tesoro del monaco. Il silenzio genera l’ascesi, l’ascesi genera il pianto, il pianto genera il timore, il timore genera l’umiltà, l’umiltà è fonte di contemplazione di ciò che sarà. La lungimiranza genera l’amore, l’amore genera per l’anima la salute priva di infermità e di malattie. Allora l’uomo saprà che non è lontano da Dio e si preparerà a morire. Colui che vuole comprendere tutte queste cose elevate deve prendersi cura degli altri senza giudicarli. Più pregherà, più le cose che lo avvicinano a Dio gli saranno rivelate così che egli le chiederà a Dio e odierà questo mondo, poiché la grazia di Dio gli dona ogni bene 1.
Un altro anziano descrive il metodo pratico con il quale acquistare il discernimento. Esso consiste nel farsi discepoli dei padri del deserto:
Disse un anziano: “Il vero discernimento non si dà se non mediante l’umiltà e l’umiltà consiste nel rivelare ai nostri padri i nostri pensieri e le nostre opere, nel non aver fiducia nella nostra opinione ma nel chiedere consiglio ad anziani provati che hanno ottenuto la grazia del discernimento e nel fare tutto ciò che ci consigliano. Se uno rivela i suoi pensieri cattivi ai propri padri, questi pensieri si indeboliscono. Come il serpente che esce da un luogo tenebroso verso la luce scappa velocemente, così i pensieri cattivi se sono rivelati perdono di forza a causa della virtù dell’umiltà” 2.
1 Bust¯an al-ruhb¯an 185, p. 97; cf. Isaia di Scete, Asceticon 16,113-114, a cura di L. Coco, Cinisello Balsamo 2011, pp. 134-135.
2 Bust¯an al-ruhb¯an 623, p. 261.
Fonte: Atti del XXVI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa Bose, 5-8 settembre 2018 a cura di Lisa Cremaschi e Adalberto Mainardi monaci di Bose.