Oggi lo Spirito santo è disceso con tuono improvviso sui discepoli, ha trasformato i loro cuori di carne attraverso il suo amore mentre all’esterno apparivano lingue di fuoco (cf. At 2,1-13), all’interno i cuori divennero ardenti perché, accogliendo Dio che si manifestava in una visione di fuoco, si infiammarono di un dolce amore . Lo stesso Spirito santo, infatti, è amore…
Meditate, fratelli carissimi, quanto sia grande questa festa in cui si celebra la venuta di Dio come ospite nel nostro cuore. Certamente se un amico ricco e potente entrasse in casa vostra, vi affrettereste a ripulirla con ogni cura, di modo che non vi sia nulla che possa offendere lo sguardo dell’amico che viene. Chi prepara la casa del cuore a Dio la ripulisca da ogni macchia di azioni cattive. Osservate cosa dice la verità: Verremo a lui e porremo la dimora presso di lui (Gv 14,23) … Pensiamo a come la festa odierna ha trovato i nostri santi predicatori e a come li ha trasformati. Certamente quanti stavano chiusi nel cenacolo per timore dei giudei conoscevano la propria lingua materna, e tuttavia non osavano annunciare apertamente Cristo neppure in questa lingua. Venne lo Spirito e insegnò loro a esprimersi in lingue diverse e rese saldo il loro cuore con la sua autorità. Essi, che prima temevano di annunciare Cristo anche nella loro lingua, cominciarono ad annunciarlo anche in altre lingue. Il cuore, infiammato dallo Spirito, disprezzò i tormenti del corpo che
prima temevano e vinse la forza del timore umano con l’amore del creatore. E quelli che prima, per la paura, soccombevano di fronte agli avversari, poi li soggiogavano con la loro autorità. Di chi li innalzò a tali altezze che cosa potrei dire se non che del loro cuore di terra fece un cielo? Pensate, fratelli carissimi, quanto sia grande, dopo la festa dell’incarnazione dell’unigenito Figlio di Dio, quella odierna della discesa dello Spirito santo. Anch’essa va celebrata solennemente. Nella natività, Dio, rimanendo nella sua natura divina, assunse quella umana; nella pentecoste gli uomini accolsero Dio che discendeva dall’ alto. Nella natività Dio si fece uomo secondo natura, nella pentecoste gli uomini divennero dei per adozione.
S. Gregorio Magno, Omelie sui vangeli II,30,I-2.9
