P. GIORGIO ABATE DI SAN GREGORIO NEL MONTE ATHOS: LA DEIFICAZIONE: SCOPO DELLA VITA UMANA (IV)

LA CHIESA: LUOGO DELLA DEIFICAZIONE UMANA

Coloro che desiderano unirsi con Dio Padre attraverso Cristo, sono consapevoli che tale unione avviene nel suo corpo, la nostra santa Chiesa ortodossa. Naturalmente non è un’unione con l’essenza divina, ma con la natura umana deificata di Cristo. Quest’unione con Cristo non è qualcosa di esterno né un,unione semplicemente morale. Non siamo seguaci di Cristo come alcuni uomini sono seguaci di qualche filosofo o di qualsiasi altro maestro. Siamo membra del corpo di Cristo, parte della Chiesa. La Chiesa è il corpo di Cristo, reale, non morale, come alcuni teologi hanno erroneamente affermato perché non sono entrati profondamente nello spirito della santa Chiesa. Cristo ci accoglie, malgrado la nostra indegnità e colpevolezza, e c’incarna nel suo corpo. Egli ci rende sue membra e noi diveniamo veramente, non moralmente, membra di tale corpo. L’apostolo Paolo dice: “Siamo membra del suo corpo” (Ef 5, 30), della sua carne e delle sue ossa. Naturalmente, dipende dalla condizione spirituale del cristiano se, in certi momenti egli è membro vivo del corpo di Cristo e, in altri momenti, membro morto. Tuttavia anche se sono membra morte, i cristiani non cessano d’appartenere al corpo di Cristo. Ad esempio, una persona battezzata è membro di tale corpo. Se non si confessa, non riceve la comunione, non vive spiritualmente, appartiene a questo corpo ma come membro morto. Tuttavia, quando si pente dei suoi peccati, è percorsa immediatamente dalla vita divina e diviene un membro vivente. Non ha bisogno di un nuovo battesimo. Un non battezzato, sebbene conduca un’alta vita morale, non è membro del corpo di Cristo. Ha bisogno di essere battezzato per divenirlo ed essere incarnato in esso. Come membra del corpo di Cristo, ci viene offerta la vita di Cristo ed essa diviene la nostra stessa vita. Così, ricevendo tale vita, veniamo salvati e deificati, cosa impossibile se Dio non ci rende membra del suo corpo santo. Secondo i santi Padri, la nostra salvezza sarebbe impossibile se non avvenisse attraverso i santi Sacramenti della Chiesa che c’incarnano in Cristo rendendoci dello stesso suo corpo e dello stesso suo sangue. È una grande benedizione partecipare ai santi Sacramenti! Cristo diviene nostro, la sua vita diviene la nostra vita, il suo sangue il nostro sangue. San Giovanni Crisostomo commenta che ora Dio non ha niente di più grande da offrire all’uomo, dal momento in cui ci offre la santa Comunione. Quando l’uomo riceve Cristo nella santa Comunione, non può chiedere nulla di più grande a Dio. Così, battezzati, cresimati e confessati, noi partecipiamo al corpo e al sangue di Cristo divenendo dei per Grazia. Uniti con Dio, non siamo più estranei ma intimi a Lui.

Nella Chiesa dove ci uniamo con Dio, esperimentiamo la realtà che Cristo ha portato nel mondo: la nuova creazione. Questa è la vita della Chiesa e di Cristo, una vita che diviene nostra come dono dello Spirito Santo.

Nella Chiesa, tutte le cose conducono verso la deificazione: la santa Liturgia, i Sacramenti, il servizio divino, la predicazione del Vangelo, il digiuno, tutto! La Chiesa è il solo luogo della deificazione. La Chiesa non è una fondazione sociale, culturale o storica che può assomigliare alle altre fondazioni del mondo. Non è come le innumerevoli istituzioni mondane. Nel mondo possono essere realizzate istituzioni, organizzazioni, fondazioni ed altro. La nostra Chiesa ortodossa è l’unico, il solo luogo per la comunione tra Dio e l’uomo, il solo luogo per la deificazione umana. L’uomo può divenire dio solo nella Chiesa, in nessun altro luogo. Non nelle umversità, nei servizi sociali, in qualsiasi altra cosa bella e buona che il mondo può offrire. Per quanto una qualsiasi realtà possa parere buona, non può offrire quello che la Chiesa offre. Questo perché le istituzioni e i sistemi mondani non possono mai sostituire la Chiesa, per quanti progressi facciano.

Nella Chiesa ogni tanto può succedere che noi, persone deboli e peccaminose, subiamo crisi e difficoltà. In seno ad essa è possibile che possano sorgere degli scandali. Questi accadono perché l’uomo non giunge alla deificazione in un sol giorno ed è semplicemente naturale che esista la fragilità umana. Non siamo dei, ma lo diveniamo. Tuttavia, per quanto possano accadere queste cose, non ci allontaneremo mai dalla Chiesa, perché solo in essa abbiamo la possibilità di unirci a Dio. Faccio un esempio. Quando ci rechiamo in chiesa per partecipare alla santa Liturgia possiamo incontrare delle persone che in quel posto non sono attente, parlano in continuazione e causano distrazione. Nella nostra mente può affacciarsi un pensiero apparentemente molto ragionevole: “Cosa ottengo dal prossimo andando in chiesa? Non sarebbe meglio stare in casa dove avrei maggior pace e conforto per la preghiera?” Tuttavia dobbiamo prudentemente contraddire questo cattivo pensiero: “Nella mia casa posso avere maggior pace esterna ma non avrò la Grazia divina deificante che mi santifica. Non avrò Cristo presente nella sua Chiesa, non avrò il suo santo Corpo e il suo Sangue prezioso disposto sulla santa Tavola. Non sarò partecipe all’ultima Cena nella santa Liturgia. Sarò separato dai miei fratelli in Cristo che insieme con me compongono il corpo di Cristo stesso”. Di conseguenza, qualunque cosa accada, non andremo fuori dalla Chiesa, perché solo in essa troviamo il sentiero che conduce alla deificazione.

fonte: https://www.oodegr.com/tradizione/tradizione_index/insegnamenti/deificscopogiorgio.htm#I

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