Il Santo Confessore Sofian di Antim nacque il 7 ottobre 1912 nel villaggio di Cuconeștii Vechi, distretto di Bălți, in Moldavia. Fin dalla giovane età mostrò una naturale inclinazione verso la vita spirituale e una profonda devozione verso il Signore.
Seguendo la chiamata divina, entrò in monastero allo Skit di Rudi, a Soroca, nell’autunno del 1926, quando aveva soltanto quattordici anni. La sua formazione spirituale e culturale fu accurata e prolungata: frequentò la scuola di cantori ecclesiastici del Monastero Dobrusa tra gli anni 1928 e 1932, dove apprese l’arte della salmodia sacra.
Il 25 dicembre 1937, nella santa festa della Natività del Signore, fu tonsurato monaco, ricevendo il nome di Sofian. Il 6 agosto 1939, nella festa della Trasfigurazione del Signore, fu ordinato ierodiacono nella cattedrale della città di Bălți. Nel 1940 terminò con profitto il Seminario monastico del Monastero Cernica, completando così la sua formazione teologica monastica.
Dotato dal Creatore del dono della pittura, il giovane monaco seguì l’Accademia di Belle Arti di Bucarest dal 1940 al 1945, perfezionandosi nell’arte dell’iconografia sacra. Contemporaneamente, nel periodo 1942-1946, frequentò anche la Facoltà di Teologia di Bucarest, unendo così la formazione artistica a quella teologica in una sintesi armoniosa che avrebbe caratterizzato tutta la sua vita.
Nel 1945 fu ordinato ieromonaco e destinato al Monastero Antim di Bucarest, dove avrebbe trascorso la maggior parte della sua vita terrena. Durante questo periodo iniziò la sua opera di iconografo, dipingendo numerose chiese e restaurando antiche icone preziose, divenendo uno dei più rinomati maestri dell’arte sacra del suo tempo.
Nel periodo 1950-1958 fu nominato dapprima igumeno del Monastero Antim, poi del Monastero Plumbuita. Oltre all’attività pastorale e alla pittura sacra, per alcuni anni fu anche professore al Seminario Monastico del Monastero Neamț, formando le nuove generazioni di monaci.
Il santo padre fu uno dei partecipanti più noti agli incontri culturali e spirituali del movimento del “Rugul Aprins” (Roveto Ardente) presso il Monastero Antim. Questo gruppo, attivo tra il 1945 e il 1950, raccolse le personalità di spicco del clero ortodosso e dell’intellettualità cristiana laica, promuovendo la preghiera incessante e l’approfondimento della tradizione patristica. Il simbolo del roveto ardente – che arde ma non si consuma – rappresentava la preghiera continua e l’unione mistica con Dio.
Oltre alla preghiera quotidiana comunitaria, si tenevano conferenze nella biblioteca del Monastero Antim sui temi della preghiera, del rapporto tra uomo e Dio e sulla storia dei Santi Padri, a partire dal periodo apostolico. Molti credenti partecipavano a queste iniziative, nonostante i tempi difficili imposti dal regime comunista.
Nel giugno del 1958, per le sue convinzioni anticomuniste e la sua partecipazione al movimento “Rugul Aprins”, Padre Sofian fu arrestato insieme ad altre 15 persone del gruppo, tra cui Padre Roman Braga. Fu condannato a 16 anni di lavori forzati e internato prima nel carcere di Jilava, poi in quello di Aiud.
Dopo quattro anni di prigionia, fu trasferito nel campo di lavori forzati di Salcia, vicino a Brăila, dove continuò a sopportare con pazienza e fede le sofferenze imposte dal regime ateo. Durante questi anni di prove, il santo confessore non perse mai la sua serenità spirituale e la sua fiducia nella Provvidenza divina.
Nel luglio del 1964, in seguito al decreto generale di amnistia, Padre Sofian fu liberato e fece ritorno al Monastero Antim. Da questo momento fino alla fine della sua vita terrena, si dedicò completamente al ministero di padre spirituale, servendo con grande mitezza e dedizione centinaia di figli spirituali che accorrevano a lui da ogni parte della Romania.
La sua saggezza, la sua esperienza delle sofferenze per la fede e la sua profonda vita di preghiera lo resero un punto di riferimento spirituale per molti credenti. Per questa ragione fu chiamato “Il padre spirituale di Bucarest”. Continuò anche la sua opera di iconografo, adornando le chiese con bellissime icone ideate e realizzate da lui stesso.
Il Santo Confessore Sofian si addormentò nel Signore il 14 settembre 2002, nella festa della Santa Croce, simbolo eloquente della sua vita di sacrificio e dedizione a Cristo. Fu sepolto nel Monastero Căldărușani, dove riposa in attesa della gloriosa risurrezione.
Nel luglio 2024, il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena approvò la canonizzazione del venerabile Sofian, insieme ad altri 15 confessori del secolo scorso. La sua memoria fu fissata il 16 settembre. La proclamazione solenne della canonizzazione dei 16 santi ebbe luogo il 4 febbraio 2025 nella Cattedrale Patriarcale di Bucarest, in occasione del centenario del Patriarcato romeno.
Il Santo Confessore Sofian di Antim ha il privilegio di essere il primo santo ortodosso canonizzato che abbia vissuto nel XXI secolo, testimone luminoso della possibilità di santità anche nei tempi moderni.
Tropario del Santo Confessore Sofian di Antim
Operatore della preghiera, venerabile Padre Sofian, sapiente iconografo della Chiesa, tu che nelle anime, per la grazia dello Spirito, hai dipinto l’immagine del Salvatore, e in prigione, per la fede, hai sofferto insieme a tutti i santi, essendo ora nei cieli, intercedi senza sosta presso Dio per noi.



