Quando siamo attenti, allora abbiamo anche la Preghiera. Quando la nostra mente è costantemente rivolta alle cose celesti, prepariamo il trono del cuore e rendiamo la nostra bocca una chiesa; e allora vedrete cosa sentirà il nostro cuore! Per questo dobbiamo pregare. Dio ci ha dato la bocca per lodarLo incessantemente e glorificarLo. Perciò, dalla nostra bocca non devono uscire parole sporche, chiacchiere vane, pettegolezzi e risate.
Quando continuiamo a succhiare una caramella, quanta dolcezza sentiamo? Così, quando abbiamo incessantemente il Nome di Dio nella nostra bocca, cosa sentirà il nostro cuore? Per questo anche noi dobbiamo sforzarci di avere continuamente la Grazia di Dio nel cuore.
San Simeone il Nuovo Teologo dice che il monaco, già qui sulla terra, deve sentire le meraviglie di Dio. Ossia, dobbiamo sentire la Grazia di Dio, la dolcezza, il profumo, la felicità, la trasformazione che ci porta la divina Grazia. Dopo ciò vedrai come le lacrime sgorgheranno a fiotti, senza che tu lo voglia. E sono così dolci, così calde, così maestose, che la mente dell’uomo non riesce a comprenderle, ma la sua anima si delizia. La divina Grazia dona una maestà che non somiglia alla gioia che danno le ricchezze o la gloria del mondo – tale è la bellezza della nostra vita, tale è la sua angelicità!
Alcuni dicono che nella chiesa ci sono più santi angeli che respiri nostri. Pensate cosa accade nella chiesa al momento della Divina Liturgia! Per questo l’uomo deve stare immobile e avere la mente prostrata ai piedi di Cristo e della Madre di Dio, e pronunciare con grande attenzione le parole della Preghiera:
«Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me», con sentimento. E così verranno gli stati spirituali.
La Grazia di Dio spinge l’uomo a dire: «Chi riceverò ora, Chi gusterò? Come adornerò il trono della mia anima?». Se, quando attendiamo una persona ufficiale, ci preoccupiamo di ornare la casa con le cose più preziose, con i nostri oggetti dorati, con le nostre sete, quando dobbiamo comunicarci, come dobbiamo accostarci all’Eucarestia per ricevere Cristo?
«Dentro di noi non ci sia alcuna macchia»
Il nostro Dio è un «Dio geloso» (Esodo 20:5); non vuole che il nostro cuore sia diviso, dato a destra e a sinistra, ma che sia interamente donato a Lui. E quando Lo amiamo tanto, vedrete come ci adornerà! Pensate a cosa non dona uno sposo terreno alla sua sposa! L’anello, l’abito, e tante altre cose. Ma lo Sposo celeste, cosa non può donare alla Sua Sposa! Pensate alla gioia che si fa in Cielo e a quanto gioisce lo Sposo per la Sua Sposa!
Ma queste cose richiedono raccolta della mente, perché la nostra mente si disperde nelle cose terrene. Perciò, quanto più raccogliamo la mente nelle meraviglie di Dio, tanto più l’anima comincia a vederle, pian piano. E quando Lo sente nel suo cuore, non vuole più nulla, nemmeno vivere, ma cerca un luogo buio per chiudersi in esso e lamentarsi. Tali cose celesti dona Cristo.
Quanta bellezza avrà, quanta gioia sentirà, se arriverà a dire:
«Chi mi darà ali come di colomba, per volare e riposarmi?» (Salmo 54:6);
e altre volte, a causa della Grazia che sente, vorrà avere molti anni davanti a sé, per lavorare quanto più possibile per Dio. E quanto più uno si sforza, tanto più riceve Grazia.
Fuggite le chiacchiere vane, perché con esse l’uomo perde, si spegne la maestà dalla sua anima. Anche solo un grano in più di preghiera con la corda del rosario, l’angelo lo annoterà. Un’intera fila di preghiere, un buon pensiero messo da parte – per tutto ciò Cristo ci ricompenserà.
E, quando verrà l’ora di partire per l’altra vita, le prenderemo con noi e andremo con esse da Cristo. Così ti prepari i bagagli in tempo, e quando verrà il momento di partire, avrai le valigie pronte, le prenderai senza fatica e passerai senza impedimenti le dogane celesti.
Facciamo attenzione a non fare compromessi nella nostra mente. Ad esempio, se la nostra mente è stata tentata da un pensiero, non dobbiamo trattenerlo, ma subito scacciarlo. Leghiamo la nostra anima con un cordicella in vita: va a cadere in un burrone? Tirala. Va a cadere in un lago? Tirala. Si inciampa e cade? Rialzala.
Non dobbiamo trattenere nulla dentro di noi; non ci sia alcuna macchia.
«Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!»
Quando qualcuno sente la Preghiera, non vuole più lasciarla. Mi ricordo di una sorella che diceva molto: «Signore Gesù…», e per il grande sforzo del suo cuore, sputava sangue.
Cosa fai con i beni terreni, se non hanno alcun valore? Quando la mente si eleva verso Dio, persino il cibo che hai davanti non vuoi più mangiarlo, ti viene da buttarlo via o da darlo agli altri.
La misericordia di Dio è un abisso inaccessibile, che il pensiero umano non può contenere. I Padri che sentivano le meraviglie di Dio potevano ricevere tutti i Suoi doni, ma quando arrivava la misericordia di Dio, non riuscivano più a sostenerla e cadevano a terra.
Abbracciamo la Preghiera, facciamone un medaglione nel cuore. Allora vedremo la guerra del diavolo e l’aiuto di Cristo. Ovunque vada e ovunque stia, l’uomo della Preghiera sente profumo e dolcezza.
Con la Preghiera, cioè con la divina Grazia che lo copre, l’uomo compie miracoli. Dentro la Preghiera, l’anima ode voci angeliche e vede la gloria e la maestà di Dio.
E se avremo incessantemente il Suo Nome nella nostra bocca, Dio, che ha così tanto amore, non ci addolcirà forse?
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Da: Stareța Macrina Vassopoulos, Parole dal cuore,
Editura Evanghelismos, 2015
