Amati miei, dobbiamo fare attenzione a una cosa sola: se preghiamo e troviamo pace, e se siamo sinceri davanti a Dio, possiamo compiere grandi opere, sia con la nostra anima che nella società. Ma dobbiamo stare attenti a una cosa sola: la dispersione!
Se vogliamo essere strumenti della grazia, impariamo a non occuparci di troppe cose estranee. Non lasciamoci interessare da ciò che non ci riguarda. Non allarghiamo i nostri orizzonti in modo mondano, ma eleviamo noi stessi verso il cielo. Per quanto possibile, conserviamo la mente in silenzio. Non lasciamola frammentarsi a causa dei pensieri.
Un pensiero può arrivare, è umano. Tuttavia, quando i pensieri vedono che non diamo loro importanza, che non ci fermiamo a valutare se un pensiero è corretto o meno, se lo ascoltiamo o meno, allora quel pensiero se ne va. E i pensieri ci lasceranno del tutto se non diamo loro alcuna importanza. Non lasciamo che i pensieri ci circondino! Non lasciamoci distrarre! Non cominciamo a fare cose di cui non abbiamo veramente bisogno.
Anche se siamo insegnanti, catechisti, o persone spirituali, o confessori, o guide, o sacerdoti di parrocchia o predicatori, o qualsiasi altra cosa… necessariamente avremo un’attività, organizzeremo qualcosa. Anche questo dobbiamo fare. Perfino gli Apostoli si occupavano di questo, si riunivano e dicevano: “Quello andrà in Giappone, quello andrà in Egitto, l’altro andrà in India”. Era una forma di organizzazione. Faremo queste cose, ma non dobbiamo aprirci a cose che ci stancano, che ci ingannano, che ci disperdono. Per quanto possiamo, raccogliamoci nel nostro cuore, anzi, raccogliamo il nostro pensiero, affinché Dio lo trovi libero e possa scrivervi [la Sua parola]. Quando ci mescoliamo in troppe cose, quando ci intromettiamo in faccende, questo nostro mescolamento diventa catastrofico.
Per questo si dice che, oltre ai 10 comandamenti, ne esiste un altro. L’undicesimo comandamento dice: “Non immischiarti [nelle faccende altrui]”. Non dobbiamo mescolarci in nulla! Non dobbiamo intrometterci! Non dobbiamo affliggerci, non dobbiamo inquietarci! Non dobbiamo temere per la nostra malattia, per la morte, per nostro padre, nostra madre, i nostri fratelli! Non dobbiamo cadere nell’angoscia: “Ah, arriverà il 666! Ah, faranno altri documenti di identità! Ah, periremo! Il mondo è rovinato! Sono tutti danneggiati! La fede in Cristo è svanita! Nessuno considera più la Chiesa!” Questi sono tutti elementi di disturbo! Non dobbiamo essere distratti da nulla: solo io e il mio Dio!
