S. Marco l’Asceta: La legge spirituale

E’ un cieco che grida e dice: Figlio di David, abbi pietà di me, colui che prega con il corpo e non ha ancora una conoscenza spirituale.

Colui che un tempo era cieco, dopo aver recuperato la vista e aver veduto il Signore, lo adorò confessandolo non più “Figlio di David”, ma “Figlio di Dio”.

Molti sono i modi della preghiera, l’uno diverso dall’altro; tuttavia nessuno di essi può recare danno, a meno che non si tratti di preghiera, ma di un’operazione diabolica.


S. Marco l’ Asceta, La legge spirituale 13; 14; 22

Lascia un commento